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LETTERA AL CONSIGLIO 22/09

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Messaggio Da federica sorba Dom 25 Gen 2009, 18:44

Ai consiglieri dell’ISTAT


OGGETTO: rete di rilevazione FOL,


Sottoponiamo all’attenzione del Consiglio questa breve nota per illustrare le nostre ragioni in merito al futuro della Rete di Rilevazione dell’ISTAT e permettere di avere un punto di vista diverso da quello che è stato sottoposto sino ad oggi dai vertici dell’Istituto. Siccome, in ultima analisi, la scelta definitiva sull’argomento in discussione spetta a questo organo di Consiglio, richiamiamo la Vs attenzione sulle argomentazioni sottostanti, al fine di consentire una scelta maggiormente ponderata.
Intanto va ricordato che la Rete FOL è stata voluta dall’Istituto nel 2002 per soddisfare l’esigenze dell’indagine, migliorarne la qualità e, in prospettiva, creare le condizioni per avere una “propria” struttura dedicata alla fase di INPUT, come avviene in altri Stati europei.
Dopo un triennio sperimentale, la rete è incappata nell’irrigidimento delle norme introdotte dalle leggi finanziarie e dalla lettura restrittiva di tali norme fatta dai vertici dell’Ente. Come si ricorderà questa lettura riteneva impossibile rinnovare in piena autonomia i contratti di co.co.co. dei rilevatori senza un riferimento legislativo specifico, cosa che invece avveniva tranquillamente per situazioni simili negli altri Enti di ricerca. Questo portò alla sciagurata decisione di bandire una gara d’appalto per tutta la rilevazione, evitata grazie allo sciopero dei lavoratori dell’ISTAT del 20 settembre 2005 e, in seguito, al noto comma 5 dell’art. 10bis della legge 244/’05 nel quale si prefigura la società a capitale pubblico.
A seguito di ciò, dal 2005 la rete di rilevazione FOL è andata avanti con continue proroghe dei contratti di co.co.co. legate alle leggi finanziarie, mentre non è stato possibile avviare nessun confronto sul futuro della rete come ripetutamente chiesto dai lavoratori e dalle OO.SS., a causa di un atteggiamento pregiudiziale dei vertici dell’Istituto, che ha impedito che si avviasse un confronto di merito.

Rispetto alla soluzione prospettata della società a capitale pubblico, pensiamo che si tratti di una soluzione di difficile realizzazione, anche per la pluralità di soggetti che si vorrebbero coinvolti, che comporta rischi per l’Istituto, soprattutto per quanto riguarda il passaggio di alcune attività core oggi svolte all’interno dell’Ente alla nuova società. Resterebbe peraltro irrisolto il problema dell’inquadramento contrattuale dei rilevatori, senza trascurare le possibili rivendicazioni che i rilevatori potrebbero avanzare nei confronti dell’ISTAT oggi e della società domani, in merito al rapporto di lavoro. Peraltro questa soluzione causerebbe sicuramente un aggravio dei costi per l’ISTAT, in un momento in cui la politica tenta di ridurre i costi della pubblica amministrazione, e non darebbe nessuna garanzia di migliore qualità della fase di rilevazione. Sotto l’aspetto della qualità, i problemi che si sono riscontrati in questi ultimi anni, legati soprattutto allo stato di precarietà, alle condizioni di lavoro dei rilevatori e alla forma contrattuale, non sarebbero risolti da questa ipotesi, ma resterebbero tutti a carico del nuovo soggetto, perché non è nel contenitore la soluzione dei problemi di una rete di rilevazione.
A parere di questa organizzazione sindacale, l’ipotesi di una struttura interna dedicata alla fase di acquisizione dei dati, alla quale affidare anche la rilevazione di altre indagini, resta un obiettivo fondamentale che deve essere perseguito dall’Istituto e che sottoponiamo all’attenzione del Consiglio. Le norme contrattuali in vigore consentono questa soluzione, sia per quanto riguarda i profili di inquadramento, la struttura flessibile dell’orario di lavoro, la possibilità di ricorrere al part-time, nonché la retribuzione contrattuale. A tale riguardo si devono considerare anche le opportunità offerte dal tele lavoro, in fase avanzata di attuazione all’Istituto, per quanto riguarda le flessibilità sperimentate in materia di prestazione lavorativa dei dipendenti. Infine, si fa presente che in sede di rinnovo contrattuale di comparto, è stata avanzata la proposta di inserire norme di raccordo, che possano rafforzare nel contratto la mansione del rilevatore statistico.

Consapevoli del fatto che la soluzione prospettata della società a capitale pubblico non potrà realizzarsi in tempi brevi, chiediamo che a partire dal 2009 sia avviata una fase di sperimentazione sulla rete che preveda la trasformazione degli attuali contratti di co.co. dei rilevatori, in contratti di lavoro subordinato a termine, la cui articolazione oraria e retribuzione saranno definite in sede di contrattazione integrativa.
Riteniamo comunque necessario che, prima di procedere a qualunque soluzione, il Consiglio avvii un confronto di merito con le OO.SS., che consenta di valutare anche il piano industriale su cui si basa l’ipotesi di società.


Roma, 22 settembre 2008


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